Il complemento predicativo è un aggettivo o un sostantivo che si riferisce grammaticalmente al soggetto o al complemento oggetto, ma completa il significato del verbo.
Per esempio, confrontando la frase
il giovane cresce
con la frase
il giovane cresce bene
ci si accorge che l’aggettivo bene, accordato grammaticalmente (per il genere e per il numero) con il soggetto, completa il significato del verbo.
Allo stesso modo se confrontiamo la frase
i deputati elessero l’onorevole Bianchi
con la frase
i deputati elessero presidente l’onorevole Bianchi,
notiamo che presidente, accordato grammaticalmente con il complemento oggetto, completa il significato del verbo.
Nel primo caso (bene) abbiamo un complemento predicativo del soggetto, nel secondo caso (presidente) un complemento predicativo dell’oggetto.
II complemento predicativo del soggetto è dunque un aggettivo o un sostantivo riferito grammaticalmente al soggetto, ma tale da completare il significato del verbo.
Lo si incontra principalmente insieme con:
-i verbi copulativi, come sembrare, parere, diventare, apparire, rimanere, riuscire, risultare, nascere, ecc.:
quel ragazzo sembra intelligente;
il cielo diventa nuvoloso;
Carla appariva felice;
-vari verbi passivi, che si distinguono in appellativi (essere chiamato, essere detto, essere soprannominato ecc.). elettivi (essere eletto, essere nominato, essere proclamato ecc.), estimativi (essere stimato, essere giudicato, essere ritenuto), effettivi (essere fatto, essere reso ecc.):
Garibaldi fu soprannominato l’eroe dei due mondi;
Cicerone fu eletto console:
Gennaro è ritenuto saggio;
il giovane è reso maturo dall’esperienza.
Il complemento predicativo dell’oggetto è un aggettivo o un sostantivo riferito grammaticalmente al complemento oggetto, ma tale da completare il significato del verbo. Gli stessi verbi che al passivo reggono il complemento predicativo del soggetto all’attivo reggono il complemento predicativo dell’oggetto: vale a dire verbi appellativi (chiamare, dire, soprannominare ecc.). elettivi (eleggere, nominare, proclamare ecc.). estimativi (stimare, ritenere, giudicare, credere, reputare ecc.). effettivi (fare, rendere ecc.):
gli amici lo soprannominarono la Volpe;
ritengo Lucio un amico;
il lungo lavoro mi ha reso nervoso.
I complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto dipendono direttamente dal verbo, ma spesso sono introdotti da preposizioni, avverbi o locuzioni preposizionali: a, da, in, per, come, quale, in qualità di, in conto di, ecc.
Per esempio
è stato preso a modello da tutti;
Nerone ebbe come maestro Seneca;
lo assunse in qualità di segretario.
Gli esempi proposti rendono più semplice capire l’argomento.