In questa guida spieghiamo cosa sono articoli partitivi e preposizioni articolate.
PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Quando l’articolo determinativo è preceduto dalle preposizioni di, a, da, in, su, con, si unisce con esse dando luogo alle cosiddette preposizioni articolate.
Ecco come avviene la formazione delle preposizioni articolate
Per quanto riguarda le preposizioni articolate formate da con, occorre distinguere tra uso scritto e uso parlato. Nella lingua scritta si preferiscono in genere le forme staccate con il, con la, con i, con gli ecc.: tra le forme unite si usano ancora col e coi, mentre le altre hanno un carattere letterario. Nella lingua parlata, invece, prevalgono le preposizioni articolate col, colla, coi, cogli ecc., che sono più facili da pronunciare.
Anche la preposizione per conosce le forme articolate: pel, pollo, pelici, pei, pegli, pelle. Ma oggi si usano le forme staccate; quelle unite si trovano solo nel linguaggio letterario.
Quanto ai modi d’impiego delle preposizioni articolate, ci si regola come per i corrispondenti articoli determinativi: se diciamo
il cavallo, lo zingaro, l’alba,
diremo pure
del cavallo, dello zingaro, dell’alba.
ARTICOLO PARTITIVO
Le forme articolate della preposizione di (e cioè del, dello, della, dei, degli, delle) si usano anche con valore di articolo partitivo; in questo caso hanno la funzione di indicare una parte, una quantità indeterminata.
Al singolare l’articolo partitivo equivale a ‘un un po’, alquanto‘:
dammi dell’acqua; è caduta della pioggia;
compra del pane; c’è dell’ironia nelle tue parole.
Osservando questi esempi è facile notare che l’articolo partitivo viene usato soltanto con i «nomi massa», cioè con quei sostantivi che non indicano un singolo oggetto, ma una certa quantità di qualcosa. Infatti non si può dire ho letto del libro, ma si deve dire ho letto un libro; e, per il ragionamento inverso, non si può dire prestami un denaro, ma bisogna dire prestami del denaro.
L’uso dell’articolo partitivo con sostantivi astratti è limitato a espressioni particolari come avere dell’ingegno, del buon senso, dello spirito, del fegato (nel significato figurato di coraggio). Normalmente, per attenuare il significato di un sostantivo astratto si ricorre a opportune espressioni avverbiali (ho un po’ di sonno, un ceno sonno, abbastanza sonno).
Attenzione alla differenza di significato tra: vado a comprare del vino (una certa quantità di vino) e vado a comprare dei vini (diverse qualità, tipi di vino). La differenza è dovuta al fatto che i «nomi non numerabili», quando sono usati al plurale, subiscono un cambiamento di significato. L’equivalente singolare di vado a comprare dei vini è vado a comprare un vino (un vino toscano, un vino squisito, un vino che mi hanno consigliato ecc.).
Al plurale, come abbiamo già visto, l’articolo partitivo sostituisce l’inesistente plurale dell’articolo indeterminativo ed equivale a ‘qualche‘ o ‘alcuni, alcune‘:
sento dei rumori; mi sono accaduti dei fatti strani;
abbiamo degli ospiti; degli uomini mi seguono.
L’articolo partitivo plurale può essere omesso quando il nome a cui si riferisce è un soggetto posposto al verbo:
sono rimasti soltanto cornetti alla crema;
al calar del sole appariranno ombre sinistre;
o un complemento oggetto:
ascolta musica dalla mattina alla sera;
ho prestato libri a mezzo inondo;
ha commesso errori assai gravi.
Quando l’articolo partitivo è inserito in un complemento indiretto, ed è quindi preceduto da una preposizione, si tende a ricorrere a un diverso costrutto; così invece di dire:
ho scritto a degli amici;
si preferisce dire:
ho scritto ad alcuni amici, oppure ho scritto ad amici.