In questa guida spieghiamo cosa sono iperonimi e iponimi.
Se consideriamo i rapporti che intercorrono tra i significati: “pianta” / “albero” / “platano”, osserviamo che “albero” include “platano”. Diciamo allora che “albero” è l’iperonimo (dal greco ypér ‘sopra’ e ónoma ‘nome’) di “platano”.
Viceversa, poiché “platano” è incluso in “albero”, diciamo che è il suo iponimo (dal greco ypò ‘sotto’ e ónoma ‘nome’). A sua volta “albero” è l’iponimo di “pianta”: nella catena dei significati un iponimo può essere a sua volta un iperonimo. Dal punto di vista dell’estensione la classe degli “alberi” include tutti i “platani”; dal punto di vista dell’intensione la situazione è invertita: infatti “platano” contiene tutti i tratti semantici di “albero” e altri tratti semantici in più.
L’estensione è l’insieme di tutti gli oggetti che sono indicati da un segno. L’estensione è in rapporto inverso all’intensione d’insieme dei tratti semantici che sono propri di un segno: quanto maggiore sarà la prima, tanto minore sarà la seconda. Dunque il significato “albero” ha più estensione del significato “platano”. Esistono infatti molti alberi che non sono un platano; ma poiché sono necessari più tratti semantici (o semi) per individuare il significato “platano”, si dirà che quest’ultima parola possiede più intensione del significato “albero”.
Rispetto a “platano”, “albero” comprende un numero inferiore di semi: pertanto è semanticamente meno specifico; “albero” può sostituire “platano”; ma non accade il contrario; invece l’opposizione “platano” / “quercia” è equipollente; i due significati differiscono non per la presenza di uno o più semi, ma per il fatto che a un nucleo generale comune viene aggiunto perlomeno un sema diverso.
La relazione di iponimia iperonimia è la più generale e la più importante nella strutturazione del lessico e può servire di base alla definizione lessicografica